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seconda parete

visioni doppio contrappunto elettronico in 5 variazioni intorno a Parete 1967 di Marino Zuccheri per 2 fisarmoniche digitali

 

 

Ideazione e composizione : Gabriele Marangoni. Commissione : Associazione NoMus - Milano. Fisarmoniche digitali : Sergio scappini, Gabriele Marangoni. FIn collaborazione con : Bugari Evo

PRIMA ASSOLUTA : 17 NOVEMBRE  2016 - MUSEO DEL '900, MILANO - ITALIA

SECONDA PARETE è un omaggio a Marino Zuccheri ed all’elettronica.
Sono passati 61 anni da quando nel 1955 nasceva a Milano lo Studio di Fonologia, luogo nel quale sono nati grandi capolavori della musica elettronica e luogo dal quale è iniziato uno sviluppo tecnologico applicato al suono che ancora oggi continua a crescere e ad influenzare l’estetica musicale.

 

SECONDA PARETE si basa su di una duplice idea compositiva:

1)  il desiderio di omaggiare la composizione Parete 1967 di

Marino Zuccheri costruendole intorno un doppio contrappunto elettronico che penetra, amplifica e si abbandona alla composizione originale (utilizzata come soundtrack).

2)  sperimentare una nuova e particolare strumentazione, ossia 2 fisarmoniche digitali, nello specifico 2 strumenti Bugari EVO HARIA, strumento di ultima generazione elettronica che proprio quest’anno viene presentato e che è figlio diretto dell’evoluzione tecnologica avviata dallo studio di fonologia.

SECONDA PARETE e Parete 1967

 

Per la realizzazione di SECONDA PARETE la composizione originale di Zuccheri viene suddivisa idealmente in 5 sezioni, in ogni sezione i due strumentisti sono chiamati ad interagire con modalità differenti con la soundtrack e tra loro, realizzando in maniera continua l’ideale contrappunto elettronico. La partitura di SECONDA PARETE utilizza una timeline temporale in secondi e minuti (legata alla versione originale) affiancata ad una notazione grafica e solo in parte tradizionale. Il focus on compositivo è centrato sull’utilizzo elettronico dello strumento più che sulla prassi tradizionale esecutiva. Lo strumento viene trasfigurato e visto come macchina elettronica con le potenzialità dello strumento musicale. Dare anima all’informatica e non utilizzare l’informatica per dare colore allo strumento tradizionale in un continuo modulare di variazioni. La variazione è un aspetto vitale sia di SECONDA PARETE sia della composizione di Zuccheri, in quanto questo elemento è precocemente presente in Parete 1967 (oggi impropriamente denominato remix) relativamente al contesto della musica elettronica, e a quello dei processi meccanici di registrazione in generale. Il materiale sonoro utilizzato in Parete 1967 infatti è di Luigi Nono, ma Parete 1967, risultato di un lavoro di ‘variazione’ su quel materiale sonoro, è a tutti gli effetti una composizione di Marino Zuccheri. 

Guarda il video di Seconda Parete

registrazione dal vivo, 15 novembre 2016

Museo del 900 - MILANO

Storia di Parete 1967

Nel 1967 fu chiesto a Emilio Vedova di realizzare un’opera per il Padiglione italiano dell’esposizione di Montreal. L’opera realizzata da Vedova - “Spazio/ Plurimo/Luce” - aveva come tema la Resistenza, e consisteva in un complesso sistema di proiezioni regolato elettronicamente. Data la poca tolleranza al calore da parte delle diapositive, che dovevano essere sollecitate per sei mesi con una continuità di 10 ore al giorno, l’artista veneziano utilizzò delle lastrine di vetro realizzate facendo uso di tecniche di lavorazione eterogenee ed esclusive. Si trattò di un lavoro imponente, e Vedova chiese a Luigi Nono se poteva realizzare la parte sonora dell’installazione. Il musicista rinunciò all’incarico e consigliò a Vedova di rivolgersi a Marino Zuccheri, che a quel tempo era impiegato come tecnico allo Studio di Fonologia della RAI di Milano. Zuccheri, che non era un compositore, accettò, ma chiese a Nono di poter utilizzare dei suoi materiali di scarto giacenti presso lo Studio. Quindi riorganizzò il materiale, utilizzando anelli di nastro mandati in loop e intersecantesi fra se, giungendo infine alla realizzazione di Parete 1967.

Il loop, la variazione, la risultante

L’idea di frammento, di ripetizione e di continua variazione è molto presente ed importante all’interno di SECONDA PARETE, come a voler costruire un’immaginario ponte tra Nono, Zuccheri e noi, ora. Un ponte non solo umano ed artistico ma di progresso, materiali di scarto nel 1967 vengono ripresi e variati e rivestiti da Zuccheri di nuova luce con le attrezzature elettroniche di cui disponeva in quell’anno, oggi nel 2016 gli stessi materiali vengono ripresi e fatti interagire con materiali sorgenti da apparecchiature moderne e contemporanee. Nel 1967 un uomo tramite una macchine produsse il suo suono, nel 2016 due macchine attraverso due uomini produrranno il loro suono in immaginari contrappunti . Una spirale verso il futuro, oggi, come ieri. 

seconda parete

visioni doppio contrappunto elettronico in 5 variazioni intorno a Parete 1967 di Marino Zuccheri per 2 fisarmoniche digitali

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